L' artista

Lucia Romualdi

Attiva dalla fine degli anni Settanta in ambiti pertinenti alla ricerca concettuale, dopo un’interessante e coerente sperimentazione pittorica, è dal 1989 che Lucia Romualdi opera in stretta simbiosi con i linguaggi musicali. Nel 1990 è iniziata la collaborazione con Franco Donatoni che, in dialogo con il suo lavoro, ha composto i due noti brani Cloches II per due pianoforti (1990) e Feria IV due brani per accordéon (1997). Ha collaborato con altri compositori contemporanei: Fausto Sebastiani (Codice c per chitarra elettrica e nastro magnetico, nel 1995 – cromatico per fisarmonica, nel 1996 – melodie I, diagramma sonoro per nastro magnetico, nel 1988 – melodie II, diagramma sonoro per nastro magnetico e computer, nel 1999 – op. KM33 per interventi digitali e suoni meccanici, nel 2007); Ivan Fedele (Canone infinito per nastro magnetico, nel 2002 – due notturni con figura per pianoforte e elettronica, nel 2010); Francesco De Gregori (Cardiologia per voce e cinematica, nuova trascrizione nel 2014); e il fisarmonicista Claudio Jacomucci (ha composto per lei Incantesimi 2023 per fisarmonica spazializzata, nel 2023).

Ad una accurata analisi dell’opera di Romualdi, fin dagli esordi, si riconosce subito che l’intermedialità è per lei una metodologia che rende il lavoro assolutamente contemporaneo e fortemente coinvolgente. Le sue installazioni non si situano solo sulla soglia tra musica e arti visive, ma precisamente in quel luogo intermedio che sorge nell’incontro tra il linguaggio delle arti visive, il linguaggio di parola e altri media artistici: procedimenti tipici del montaggio cinematografico, del teatro, e ovviamente della musica.

L’intesa con i compositori è sempre stata per lei molto importante, solo a loro ha concesso di operare all’interno di un lavoro che, per come lei stessa lo concepisce, non è solo il frutto del suo genio individuale, ma anche il risultato di una collaborazione sinergica. Utilizzando cifre, diagrammi numerici e tabulati, l’artista crea infatti partiture di luce (frames stampati su acetato, modificato digitalmente e manualmente, che si presentano infine come diapositive) che si trasformano attraverso la proiezione in installazioni ambientali di grande suggestione.

Le sue opere vengono installate nei grandi musei del circuito contemporaneo, a Roma alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna (1999, 2010 e 2011) e a Palazzo delle Esposizioni (1993 e 2000), al Museo Pecci di Prato (1998), ad Anversa al MuHKA (2002), al MAXXI di Roma (2016). Una caratteristica precipua di Lucia Romualdi è sempre stata quella di scegliere luoghi estranei e non deputati all’ambito dell’arte in senso stretto, tra questi: Aquarium Neapolitanum, Napoli 1977-1992; Serre Medicee di Rufina, 1981; Stanze d’acqua di Palazzo della Cancelleria, Roma 1992; Teatro di Palazzo delle Esposizioni, Roma 1993; Mitreo della Basilica di S. Clemente, Roma 1994; Clausura delle Suore Agostiniane della Basilica dei Santi Quattro Coronati, Roma 1994; Cinecittà 2, Roma 1994; Sala di lettura del Teatro di Rieti, Rieti 1995; Aquarium, Roma 1995; Scalo de Pinedo, Roma 1995; Cantina di Bomarzo, Bomarzo 1996; Osservatorio Astronomico, Roma 1998; Orestiadi, Gibellina 2000; Castel dell’Ovo, Napoli 2003; Sinagoga, Šamorín 2011; Forte Michelangelo, Civitavecchia 2013; Sala Assoli, Napoli 2023

Lucia Romualdi

Lucia Romualdi
ph Elisabetta Catalano

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